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F. Zullo

Bio: F. Zullo is an academic researcher. The author has an hindex of 1, co-authored 6 publications receiving 8 citations.

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01 Jan 2012
TL;DR: In this article, the authors discuss the effect of the conoscenza scientifica on the conoscere con quella dell’agire, i.e., the process of partecipazione and l'attivazione attorno ad un problema, proprio a partire da chi (gruppo di educatori e/o di adolescenti) ne and coinvolto direttamente.
Abstract: 1. Introduzione. La ricerca-intervento si propone di comporre, fin dall’inizio, l’esigenza del conoscere con quella dell’agire, la produzione di conoscenza scientifica con il cambiamento della situazione e l’efficacia dell’intervento. Lewin affermava che nell’ambito della dinamica di gruppo «la teoria e la pratica sono legate metodologicamente in modo tale che, correttamente unite, possano fornire delle risposte a piu problemi teorici e nello stesso tempo rafforzare l’approccio razionale ai problemi sociali pratici che e una delle esigenze fondamentali per la loro risoluzione» (Lewin, 1946). In questo senso, la ricerca-intervento si pone come un processo che mira a stimolare la partecipazione e l’attivazione attorno ad un problema, proprio a partire da chi (gruppo di educatori e/o di adolescenti) ne e coinvolto direttamente. Alcune ricerche da noi sviluppate attorno al tema della qualita dell’intervento nelle comunita per minori (Bastianoni, Rubino, Taurino, Palareti e Berti, 2006) e delle rappresentazioni dello stesso da parte degli operatori, hanno messo in evidenza come in realta l’operato quotidiano dei soggetti chiamati a svolgere l’azione di protezione e cura nei confronti dei giovani ospiti delle strutture residenziali sia spesso contraddistinto da modalita educative e relazionali prive di una teoria di riferimento, mancanti di percorsi sistematici di riflessione rispetto ai processi relazionali in atto e, di conseguenza, veicolate da scelte e azioni in qualche modo distanti dalle reali esigenze educativo-terapeutiche dei minori accolti. I processi che ne conseguono rappresentano una deresponsabilizzazione rispetto al proprio ruolo di educatore/operatore di comunita in quanto, anziche favorire gli irrinunciabili diritti e bisogni di cura e protezione dei bambini e degli adolescenti ospitati, si configurano come agiti e/o contenuti comunicativi/educativi. Attraverso questi percorsi di ricerca ci siamo resi conto che le comunita per minori finiscono spesso per diventare dei luoghi in cui prevale il bisogno di «ripararsi» anziche di «riparare», di ancorarsi al proprio «potere» dettato dal ruolo anziche al «potere» terapeutico della quotidianita, della regolarita e della relazione interpersonale significativa. Alla luce di queste considerazioni, il lavoro di seguito descritto nasce dalla considerazione che se la chiusura formale degli istituti avvenuta alla scadenza del 31 dicembre 2006 ha rappresentato il momento culmine del processo di deistituzionalizzazione avviato a partire dagli anni

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01 Jan 2009
TL;DR: In this article, the authors delineare how valutano l'esperienza di comunita alcuni tra i giovani piu resilienti who vi hanno vissuto.
Abstract: In questo articolo cercheremo di delineare come valutano l’esperienza di comunita alcuni tra i giovani piu resilienti che vi hanno vissuto, che hanno formulato un pensiero attorno a questo tema e che hanno aderito alla richiesta di partecipare ad alcuni focus group sull’esperienza di comunita realizzati nei primi mesi dell’anno presso l’Universita di Ferrara.

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TL;DR: In this paper, the authors presented an innovative model of aftercare service for commercially sexually exploited children (CSEC), child abuse victims, and court-involved youth based on a single case study.
Abstract: Using a single case study, the article presents an innovative model of aftercare service for commercially sexually exploited children (CSEC), child abuse victims, and court-involved youth based in ...

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TL;DR: In this article, the authors examined those motives that could predict or protect from the negative effects of gambling, including risk factors and the five dimensions of resilience (protective factors) were considered.

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01 Jan 2012
TL;DR: In this article, the authors discuss the effect of the conoscenza scientifica on the conoscere con quella dell’agire, i.e., the process of partecipazione and l'attivazione attorno ad un problema, proprio a partire da chi (gruppo di educatori e/o di adolescenti) ne and coinvolto direttamente.
Abstract: 1. Introduzione. La ricerca-intervento si propone di comporre, fin dall’inizio, l’esigenza del conoscere con quella dell’agire, la produzione di conoscenza scientifica con il cambiamento della situazione e l’efficacia dell’intervento. Lewin affermava che nell’ambito della dinamica di gruppo «la teoria e la pratica sono legate metodologicamente in modo tale che, correttamente unite, possano fornire delle risposte a piu problemi teorici e nello stesso tempo rafforzare l’approccio razionale ai problemi sociali pratici che e una delle esigenze fondamentali per la loro risoluzione» (Lewin, 1946). In questo senso, la ricerca-intervento si pone come un processo che mira a stimolare la partecipazione e l’attivazione attorno ad un problema, proprio a partire da chi (gruppo di educatori e/o di adolescenti) ne e coinvolto direttamente. Alcune ricerche da noi sviluppate attorno al tema della qualita dell’intervento nelle comunita per minori (Bastianoni, Rubino, Taurino, Palareti e Berti, 2006) e delle rappresentazioni dello stesso da parte degli operatori, hanno messo in evidenza come in realta l’operato quotidiano dei soggetti chiamati a svolgere l’azione di protezione e cura nei confronti dei giovani ospiti delle strutture residenziali sia spesso contraddistinto da modalita educative e relazionali prive di una teoria di riferimento, mancanti di percorsi sistematici di riflessione rispetto ai processi relazionali in atto e, di conseguenza, veicolate da scelte e azioni in qualche modo distanti dalle reali esigenze educativo-terapeutiche dei minori accolti. I processi che ne conseguono rappresentano una deresponsabilizzazione rispetto al proprio ruolo di educatore/operatore di comunita in quanto, anziche favorire gli irrinunciabili diritti e bisogni di cura e protezione dei bambini e degli adolescenti ospitati, si configurano come agiti e/o contenuti comunicativi/educativi. Attraverso questi percorsi di ricerca ci siamo resi conto che le comunita per minori finiscono spesso per diventare dei luoghi in cui prevale il bisogno di «ripararsi» anziche di «riparare», di ancorarsi al proprio «potere» dettato dal ruolo anziche al «potere» terapeutico della quotidianita, della regolarita e della relazione interpersonale significativa. Alla luce di queste considerazioni, il lavoro di seguito descritto nasce dalla considerazione che se la chiusura formale degli istituti avvenuta alla scadenza del 31 dicembre 2006 ha rappresentato il momento culmine del processo di deistituzionalizzazione avviato a partire dagli anni

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01 Jun 2015
TL;DR: In this paper, the authors presente noti i risultati di una ricerca condotta con l'obiettivo di valutare l'efficacia del counselling psicodinamico rivolto a studenti universitari.
Abstract: Il presente contributo rende noti i risultati di una ricerca condotta con l’obiettivo di valutare l’efficacia del counselling psicodinamico rivolto a studenti universitari. Il gruppo clinico e costituito da 79 studenti che si sono rivolti al Servizio di Consultazione Psicologica dell’Universita di Bari e che hanno svolto un ciclo di 5 colloqui a cadenza settimanale con un terapeuta di formazione psicodinamica. Il gruppo non clinico (gruppo di controllo) e costituito da 79 studenti, appaiati ai soggetti del gruppo clinico per sesso, eta e facolta di provenienza, i quali non si sono mai sottoposti ad alcun trattamento psicologico. Agli studenti di entrambi i gruppi e stato somministrato l’Adjective Check List (ACL: Gough, Heilbrun e Fioravanti, 1980), per due volte, a 5 settimane di distanza l’una dall’altra, ovvero prima e dopo il trattamento per i soggetti del gruppo clinico. L’analisi dei risultati mostra che, mentre gli studenti del gruppo non clinico non riportano alcuna variazione significativa sulle dimensioni misurate dalla checklist, i soggetti del gruppo clinico, dopo il trattamento, migliorano il proprio stato di benessere, pur mostrando una riduzione della propria creativita.

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01 Jan 2016
TL;DR: In this paper, the authors argue that the culture of connection has become evident and very dynamic since migrants have started to use massively new technologies of information and communication and that different currents of though about the contemporary migration are agreed that immigrant people are the actors of a culture of connected on which they live the experience of mobility.
Abstract: Foreign unaccompanied and separated children represent a specific and a very substantial segment in migratory phenomenon, which involves European countries, including Italy. This phenomenon is taking on increasing importance, not only and not just in terms of quantity, but also in relation to the challenges posed to the system of social protection. Moreover, we have to say that different currents of though about the contemporary migration are agreed that immigrant people are the actors of a culture of connection on which they live the experience of mobility. This culture of connection has become evident and very dynamic since migrants have started to use massively new technologies of information and communication.

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