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Showing papers in "ITALIAN JOURNAL OF CRIMINOLOGY in 2016"


Journal Article
TL;DR: In this article, a partecipante del progetto "Cuore Oltre Le Sbarre" (COCOORE) is presented, in which le risultanze scientifiche dell’intervento svolto su padri detenuti.
Abstract: Nato all’interno del progetto “Cuore Oltre Le Sbarre”, finanziato nell’ambito dei Progetti Speciali ed Innovativi dalla “Fondazione CON IL SUD”, con la collaborazione di diversi Enti ed Agenzie pubbliche e private coordinate dalla capofila Sportello ELP a.p.s., volte al sostegno socio-sanitario dei nuclei familiari e dei figli di detenuti presso la Casa Circondariale di Turi (BA), il presente contributo descrive le risultanze scientifiche dell’intervento svolto su padri detenuti. Ai partecipanti del gruppo sperimentale e stata somministrata una batteria psicodiagnostica volta all’accertamento dell’autopercezione del ruolo genitoriale e dell’assetto psicologico, emotivo e relazionale. Sono stati utilizzati MMPI-2, POMS, ARP, somministrati prima dell’inizio delle attivita connesse al progetto (T0), e a fine progetto (T1); i risultati sono stati poi confrontati con un gruppo di controllo. La bassa numerosita del campione non consente generalizzazioni di elevata tenuta statistica, ma dallo studio e possibile estrarre considerazioni e promettenti risultati preliminari che sottolineano l’importanza di promuovere e sostenere la dimensione della paternita per i detenuti ed i loro nuclei familiari.

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TL;DR: In this paper, the authors present an approccio di green criminology, una prospettiva criminologica that studia i criminie i danni ambientali, assieme alle varie forme di (in)giustizia riguardanti la relazione tra l'uomo and l'ecosistema.
Abstract: Le guerre contemporanee hanno prodotto gravi conseguenze in termini di danni all’ambiente, dai defolianti usati in Vietnamai pozzi incendiati in Kuwait, fino all’uso dell’uranio impoverito a partire dalla Guerra del Golfo. Il presente contributo proponeuna lettura di questi fenomeni da inedite coordinate socio-criminologiche. In primo luogo, verranno tracciate alcunetraiettorie teoriche utili per riposizionare la nostra idea di guerra nel contesto dei mondi sociali ed ecologici della contemporaneita.Nella seconda parte del contributo, ripercorreremo alcune proposte teoriche che contribuiscono a mettere a fuocogli aspetti piu salienti delle guerre per un approccio di green criminology – una prospettiva criminologica che studia i criminie i danni ambientali, assieme alle varie forme di (in)giustizia riguardanti la relazione tra l’uomo e l’ecosistema. Concentrandol’attenzione sull’uranio impoverito utilizzato nei contesti delle guerre contemporanee, saranno esplorate le c.d. politiche didiniego attuate dagli Stati per ridimensionare le conseguenze dannose che derivano da queste azioni, riconducibili allanozione di state crime. Le dimensioni di vittimizzazione ambientale rappresenteranno poi l’ulteriore tassello analitico necessarioper rendere conto della rilevanza criminologica degli scenari bellici descritti. Nella terza e ultima parte, verranno suggeritealcune possibili direzioni di rotta per una criminologia che intenda confrontarsi adeguatamente con la dimensione ecologicadelle guerre contemporanee, ridirezionando il “telescopio” criminologico verso nuovi orizzonti conoscitivi e di intervento.

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TL;DR: In this paper, a saggio sipresentano tre storie di vita di trafficanti that nella loro attivita criminale hanno avuto a che fare con richiedenti asilo: ElDouly, l-internazionale, egiziano; Kabir, il mediatore, pakistano; Aleksandr, scafista al soldo delle organizzioni criminaliturche, siberiano.
Abstract: Nel 2015 piu di un 1 milione e 250 mila richiedenti asilo hanno chiesto per la prima volta protezione internazionale in unoStato Membro dell’Ue e, secondo l’UNCHR, oltre un milione di persone e sbarcato sulle coste mediterranee dell’Unioneeuropea, con 3.771 migranti morti nel Mare Nostrum. Il mondo e sempre piu in guerra e questo avvantaggia chi fa dellamovimentazione di persone tra le frontiere il proprio business criminale. Da anni la ricerca si occupa di traffico di migranti,ma uno dei limiti degli studi esistenti e la mancanza di analisi focalizzate sulla prospettiva dei trafficanti. In questo saggio sipresentano tre storie di vita di trafficanti che nella loro attivita criminale hanno avuto a che fare con richiedenti asilo: ElDouly, l’internazionale, egiziano; Kabir, il mediatore, pakistano; Aleksandr, scafista al soldo delle organizzazioni criminaliturche, siberiano. I risultati proposti fanno parte di una ricerca piu ampia, esplorativa, che l’autore ha condotto insieme algiornalista di inchiesta Giampaolo Musumeci, per piu di due anni, lungo le rotte dei traffici di persone nel Mediterraneo evia terra. Le conclusioni, oltre ad evidenziare che quelle dei trafficanti sono carriere criminali, permettono di gettare lucesul rapporto tra guerre e conflitti e migrazioni assistite dai criminali, tra richieste di asilo e traffico di persone. In particolarele parole dei trafficanti mostrano che, nonostante violenze, violazioni di diritti umani, numero alto di vite perse, lo smugglingha anche reso possibile ad una moltitudine di uomini, donne e bambini in fuga da guerre e persecuzioni di raggiungere unposto sicuro, quando nessun governo ha voluto o e stato capace di offrire una via di fuga. Le loro parole ci fanno addentrarein una zona grigia di eticita, che e il cuore pulsante di questa attivita criminale, ma che non e in alcun modo sotto la lente dallaricerca sul tema.

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TL;DR: In this article, the authors define the terrorismo islamico as una vera e propria guerra, pur con una fisionomia diversa da quella delle guerre convenzionali.
Abstract: Il fenomeno del terrorismo islamico si delinea come una vera e propria guerra, pur con una fisionomia diversa da quella delle guerre convenzionali. Gli episodi di Bruxelles e Parigi, solo per citarne alcuni, rappresentano la prova tangibile dell’esistenza di un conflitto combattuto con armi e strategie differenti da quelle che abbiamo conosciuto fino al secolo scorso, compreso il fenomeno degli attacchi suicidi. Le cause dell’adesione a questa forma di violenza sono certamente molteplici, certo non solo psicologiche, ma ci sono anche cause che si rifanno alla psicologia individuale. Solo cosi si spiega come mai non tutti gli Islamici, nelle medesime condizioni sociali, culturali e politiche lo abbraccino, con comportamenti violenti ovvero anche in veste di fiancheggiatori o simpatizzanti, e solo cosi si spiega la sua capacita attrattiva nei confronti di persone –i c.d. foreign fighters- che talora neppure provengono da paesi di cultura islamica. Le teorizzazioni in chiave di caratteristiche personologiche e di identita datano dagli anni successivi alla Seconda Guerra Mondiale, con il concetto di personalita autoritaria di Adorno, e si sono successivamente sviluppate analizzando le motivazioni di vulnerabilita di tipo psicologico, il mind-set, il processo di radicalizzazione, le eventuali cause psicopatologiche.

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TL;DR: In this article, a studio dedicated to indagare l'associazione tra condotte delinquenziali in eta giovanile da un lato, e abilita di regolazione delle emozioni di rabbia e tristezza e propensione a ricorrere a distorsioni cognitive di auto-giustificazione (self-serving cognitive distortions; DC) dall'altro.
Abstract: L’obiettivo dello studio e stato quello di indagare l’associazione tra condotte delinquenziali in eta giovanile da un lato, e abilita di regolazione delle emozioni di rabbia e tristezza e propensione a ricorrere a distorsioni cognitive di auto-giustificazione (self-serving cognitive distortions; DC) dall’altro. Settantanove soggetti autori di reato, di genere maschile, detenuti presso l’Istituto Penale per i Minorenni di Airola, o sotto diretta sorveglianza del Tribunale per i Minorenni e 242 studenti maschi, iscritti alla scuola secondaria di secondo grado mai coinvolti in problemi con la giustizia, hanno partecipato allo studio. Ai partecipanti e stato somministrato un questionario per la valutazione delle capacita di regolazione emotiva di rabbia e tristezza e un questionario per la valutazione delle DC. I risultati hanno evidenziato che gli autori di reato presentavano punteggi piu elevati di DC, nonche di coping efficace e inibizione della tristezza. Per comprendere i nessi che legano regolazione emotiva, DC e condotta delinquenziale, e stato testato un modello di equazioni strutturali, da cui e emerso che la tendenza ad utilizzare determinate modalita disadattive di regolazione della rabbia e associata ad un maggiore ricorso alle DC che, a loro volta, rappresentano un predittore prossimale, altamente significativo, della condotta delinquenziale. I risultati dello studio aprono nuove prospettive in ambito criminologico, mettendo in luce l’effetto congiunto di aspetti emotivi e cognitivi sul coinvolgimento in condotte delinquenziali in eta giovanile.

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TL;DR: In this paper, the authors presente lavoro si propone di indagare the fenomeno del maltrattamento in eta pediatrica sul territorio calabrese, fornendo una lettura qualitativa “indiretta” del FENomeno and individuando cause and fattori di rischio in grado di determinare la "predisposizione" dei minori all'essere vittima di violenza.
Abstract: Il presente lavoro si propone di indagare il fenomeno del maltrattamento in eta pediatrica sul territorio calabrese, fornendo una lettura qualitativa “indiretta” del fenomeno ed individuando cause e fattori di rischio in grado di determinare la “predisposizione” dei minori all’essere vittima di violenza.E stato condotto uno studio retrospettivo, nel quale sono stati arruolati casi di segnalazioni provenienti dai servizi sanitari territoriali. Il confronto dei risultati del nostro studio con i dati di letteratura mostra un andamento del fenomeno sostanzialmente sovrapponibile. La conoscenza delle caratteristiche qualitative delle segnalazioni di maltrattamento consente altresi la possibilita di suggerire programmi di prevenzione.

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